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Protocollo per la ripresa delle celebrazioni con il popolo, 7 maggio 2020
Nota per la celebrazione dei funerali, Diocesi di Conversano-Monopoli
Lettera del Santo Padre Francesco a tutti i fedeli per il mese di Maggio 2020
LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A TUTTI I FEDELI PER IL MESE DI MAGGIO 2020
Cari fratelli e sorelle,
è ormai vicino il mese di maggio, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale.
Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire.
Inoltre, vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti.
Cari fratelli e sorelle, contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me. Vi ringrazio e di cuore vi benedico.
Roma, San Giovanni in Laterano, 25 aprile 2020
Festa di San Marco Evangelista
Papa Francesco
Preghiera a Maria
O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.
Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.
Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.
O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.
Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.
Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.
Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.
Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.
Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.
Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.
Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.
O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.
Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.
Annullamento Lotteria di S. Antonio
A seguito della Pandemia “Covid 19” si è proceduto a far richiesta di annullamento, all’Agenzia delle Dogane dei Monopoli di Stato, della LOTTERIA S. ANTONIO 2020.
L’Ente, con comunicazione inviata in data 08/04/2020 ha concesso nulla osta a tale richiesta.
Si invitano, pertanto, coloro che erano incaricati della vendita dei biglietti di sospendere tale attività.
Successivamente, alla riapertura prevista dal Governo, si potrà procedere, per chi lo richiederà, al rimborso del biglietto come previsto dal regolamento.
Lettera del parroco alla Comunità
Benedizione ” Urbi et Orbi ” del S. Padre 27 Marzo 2020
Carissimi, vi ricordo l’appuntamento mondiale , questa sera alle ore 18,
con il nostro Papa Francesco che esporrà il SS. Sacramento e sarà
impartita a TUTTO IL MONDO La Benedizione “Urbi et Orbi” a cui sarà
annessa la possibilità di ricevere L’INDULGENZA PLENARIA.
E’ un momento unico nella storia , partecipiamo tutti.
Vi allego il modulo di svolgimento della funzione, affinchè possiate seguirla con la dovuta devozione.
Don Davide
Modalità di svolgimento
Missionari martiri: la Giornata di preghiera e digiuno nel nome di Romero
Quaranta anni fa veniva assassinato a San Salvador, durante la celebrazione della Messa, l’arcivescovo Óscar Arnulfo Romero voce potente contro le ingiustizie del mondo. Ancora troppi i martiri e troppe le persecuzioni anche in tempo di crisi sanitaria. La Giornata odierna, dedicata al ricordo di tutti i martiri missionari, ha quest’anno come tema “Innamorati e vivi”
Oggi 24 marzo si celebra la ventottesima Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, un punto di riferimento per tutti coloro che, nel martirio in odium fidei, non vedono un mero sacrificio ma il compimento di una vita alla sequela di Cristo.
Monsignor Romero e la sua offerta
L’iniziativa è promossa dal Movimento Giovanile Missionario delle Pontificie Opere Missionarie, nell’anniversario, quest’anno il quarantesimo, dell’uccisione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, beatificato il 23 maggio del 2015 e canonizzato il 14 ottobre del 2018. Era infatti il 24 marzo del 1980 quando monsignor Romero fu assassinato dagli squadroni della morte mentre stava celebrando la Messa. La causa, come ricorda il Movimento, presentando la Giornata odierna, fu il suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura militare e subito la sua figura generò una grande devozione tanto che un anno dopo la sua morte il popolo lo aveva già proclamato santo de América.
Il messaggio della Giornata
Lo slogan della Giornata è: “Innamorati e vivi”. Un messaggio che custodisce in sé due significati , spiega la Fondazione Missio, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana:” Il primo descrive appieno coloro che ardenti di amore per Dio Padre e le Sue creature hanno investito la totalità del loro tempo per prendersene cura. Il secondo è un vero e proprio imperativo, l’eredità che i martiri hanno ricevuto da nostro Signore trasmettendola a noi, oggi. Solo chi si innamora è disposto ad abbandonare il superfluo per cogliere al fine l’essenza della vita. Questa promessa non è solo speranza per l’avvenire ma prima di tutto garanzia per il presente”.
La Giornata, per le sue caratteristiche – spiega ancora la Fondazione – ricorda la celebrazione in Passione Domini. Un momento di silenzio, di abbandono totale di sé. Ciò che non appartiene a questo giorno però è la disperazione e lo sconforto provocati dall’incapacità di reagire di fronte alle avversità. Essi non appartengono a chi possiede la consapevolezza che il Venerdì Santo è unicamente la “fase di transizione” che conduce alla Risurrezione. Allo stesso modo, quando apprendiamo la vita dei martiri, scopriamo che il loro operato s stato univocamente rivolto a mettersi in comunione con le sorelle e i fratelli, a camminare al fianco di chi soffre gli abusi dei potenti, a denunciare con voce potente le ingiustizie del mondo. Questo atteggiamento, se autentico, conduce inevitabilmente a perdere la propria vita per ritrovarla nella pienezza dell’amore di Dio.
I missionari e le persecuzione dei cristiani
Secondo i dati raccolti da Fides, nel corso dell’anno 2019, e già resi noti, sono stati uccisi nel mondo 29 missionari, per la maggior parte sacerdoti: 18 sacerdoti, 1 diacono permanente, 2 religiosi non sacerdoti, 2 suore, 6 laici. Dopo otto anni consecutivi in cui il numero più elevato di missionari uccisi era stato registrato in America, dal 2018 è l’Africa ad essere al primo posto di questa tragica classifica. igiosa, 1 laica (15). In America sono stati uccisi 6 sacerdoti, 1 diacono permanente, 1 religioso, 4 laici (12). In Asia è stata uccisa 1 laica. In Europa è stata uccisa 1 suora.
Un’altra nota è data dal fatto che si registra una sorta di “globalizzazione della violenza”: mentre in passato i missionari uccisi erano per buona parte concentrati in una nazione, o in una zona geografica, nel 2019 il fenomeno appare più generalizzato e diffuso. Sono stati bagnati dal sangue dei missionari 10 paesi dell’Africa, 8 dell’America, 1 dell’Asia e 1 dell’Europa. Ancora una volta la vita di molti è stata stroncata durante tentativi di rapina o di furto, in contesti sociali di povertà, di degrado, dove la violenza è regola di vita, l’autorità dello stato latita o è indebolita dalla corruzione e dai compromessi. Questi omicidi non sono quindi espressione diretta dell’odio alla fede, bensì di una volontà di “destabilizzazione sociale”.
Il virus delle persecuzioni
Ad oggi “il virus della persecuzione non ha vaccino e si espande rapidamente”: così il direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Italia, Alessandro Monteduro che ricorda l’esempio prezioso di professione della fede fino al dono della vita di monsignor Romero, e mette in luce come e quanto le persecuzioni in nome della fede oggi non vengano frenate neanche dalla crisi sanitaria che sta mietendo vittime in tutto il mondo. “Trecento milioni di cristiani vive in terre di persecuzione – spiega Monteduro – questo vuol dire che un cristiano ogni sette la subisce. Parliamo di 21 i Paesi di persecuzione catalogabile come ” estrema”: dalla Corea del nord all’Eritrea alla Nigeria al Burkina Faso. Sono forme virali e aggressive di odio che si sono spostate in modo particolare nell’area dell’Africa occidentale”.
D’altro canto, l’aspetto più bello in questo momento, tale da – dice Monteduro – “rafforzare ciascuno nella fede” è quello che riguarda proprio i luoghi di maggiore persecuzione, dove, nonostante i credenti vivano ciò che in Europa stiamo sperimentando in questi giorni, cioè la impossibilità di seguire i riti, di ritrovarsi insieme, di partecipare alla Messa e prendere l’Eucarestia, proprio loro stanno condividendo la preghiera, stanno invocando per noi la salvezza e la fine della pandemia”.